Dott. Antonello Alessio
Ordine dei Tecnologi Alimentari di Calabria e Basilicata
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domenica 10 maggio 2015

Tecnologi Alimentari di Calabria a confronto.


Si è svolto oggi presso il T Hotel di Lamezia Terme un incontro tra i Tecnologi Alimentari della Calabria dal titolo "Caratteristiche professionali peculiari e specifiche per l'attività di Tecnologo Alimentare nelle aziende agroalimentari".
In periodo di crisi, si sà, ognuno cerca di tirare acqua al proprio mulino (giusto per restare in tema di agroalimentare) e così parlando di alimenti, innovazione di processo ed innovazione di prodotto, sicurezza alimentare, etichettatura degli alimenti, piani di autocontrollo, sono in tanti ad attribuirsi competenze e meriti, anzi, in troppi.

La figura del TA si inserisce in modo mirato all'interno della filiera agroalimentare. L'ampio Know-how del TA gli permette di essere collocato a pieno titolo in diversi ambiti del comparto food.
La figura professionale si prefigge di migliorare l'intero comparto agro-alimentare finalizzandone le produzioni a prodotti di pregio, estremamente diversificati ed ingrado di ampliare il mercato nazionale con benefici influssi sulle logiche della qualità, dell'igiene dei processi e dei prodotti ed in relazione alle politiche di safety e security alimentare.

Le sfide a cui il tecnologo alimentare non si sottrae e a cui deve fare fronte per la sicurezza alimentare sono molteplici. Negli ultimi vent'anni, come sottolineano gli ultimi dati del Centro Studi della Fipe (Federazione Italiana pubblici esercizi) il numero degli italiani che pranza fuori casa è raddoppiato. Sono circa 12 milioni le persone che per un terzo vanno in mensa, per un terzo in bar e ristoranti, e per un terzo mangiano direttamente sul posto di lavoro.

 In questo grande mondo il Tecnologo Alimentare diventa garante della Qualità Alimentare intesa in primis come la soddisfazione dei requisiti di sicurezza degli alimenti per la tutela della salute dei consumatori in conformità alle normative vigenti e alle aspettative degli utenti del servizio. Inoltre, nel campo dell'educazione ed informazione alimentare fa conoscere i processi (percorso dal campo alla tavola): conoscerli per invogliare nella popolazione un consumo critico e consapevole. Riconoscere la qualità degli alimenti con strumenti e competenze quotidiane, per favorire il consumo di prodotti locali e certificati (DOP, IGP,Biologico,Lotta Integrata).


Dall'incontro è emerso come tutti i Tecnologi Alimentari operino, attraverso le loro specifiche competenze, nel sistema agroalimentare esaltando il concetto di qualità di un prodotto alimentare partendo da un'accurata stesura del Manuale H.A.C.C.P., passando per i requisiti nutrizionali e sensoriali dei prodotti, fino ai requisiti di immagine del prodotto Packaging ed etichettatura.

Il Tecnologo Alimentare in base alla legge 18/01/1994 n. 59 è un professionista del settore alimentare ed agroalimentare "dai campi alla tavola" anche e soprattutto sotto l'aspetto normativo e legislativo in materia di certificazioni volontarie quali BRS-IFS.

A tal fine in conclusione dell'incontro si è ritenuto importante che le Strutture Sanitarie si facciano promotrici della necessità che:
  1.  i Tecnologi Alimentari "licenzino", "validino", "garantiscano", il prodotto alimentare finito, come il migliore possibile anche dal punto di vista salutistico; 
  2. le professioni sanitarie nelle istituzioni pubbliche e private richiedano la presenza di Tecnologi Alimentari nelle strutture di produzione di alimenti e di pasti per la collettività;
  3.  lo studio di prodotto e di processo ci sia riservato e ci sia obbligo di asservamento/validazione del progetto presentato con timbro e firma del Tecnologo Alimentare
  4.  insieme, ma a pari titolo con altri professionisti, il Tecnologo Alimentare si occupi di igiene e sicurezza alimentare.

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